Russia Trekking, in accordo con la Tofalaria – Riserva Naturale Federale (Map), è incaricata di selezionare un numero limitato di visitatori per esplorare uno tra i luoghi più incontaminati e spettacolari della Siberia. Tofalaria si aggiunge alle altre destinazioni in Siberia di Russia Trekking: monti Altai, altopiano di Putorana e penisola della Kamchatka.
Immagine a sinistra: Le cascate Kinzelyuk. Probabilmente la cascata più alta della Russia e tra le più alte in Asia. L’acqua discende dal lago omonimo a 1600 metri di altezza per circa 328 metri su un lago più piccolo nella valle. Per raggiungere la vista delle cascate dal Lago degli Orsi ci sono circa 4 ore di cammino. Map
Immagine sopra: un particolare del Lago degli Orsi (Osero Miedviedei). Il lago si trova ad una altitudine di 1300 metri slm e dista circa 260 km dall’ultimo villaggio raggiungibile via strada. Il Lago può essere raggiunto via fiume con le idroscivolanti o in elicottero. L’acqua è purissima provenendo dalle montagne incontaminate circostanti ed il fondale e le spiagge sono di natura granitica, non hanno sospensione nell’acqua rendendola particolarmente cristallina. Map
Il simbolo della riserva: Lo Zibellino.
Creata nel 1914 per preservare lo zibellino ed altri animali da pelliccia ma anche l’orso bruno e il cervo nobile, la Riserva si trova nella Siberia centrale, a circa 500 di chilometri a nord dal confine mongolo, ed è rimasta fino ad oggi totalmente preclusa agli stranieri ed alla maggior parte dei russi. Con i suoi 1.327 kmq di taiga totalmente privi di strade di accesso, Tofalaria è anche uno straordinario giardino botanico di montagna e vasto quanto i parchi italiani del Gran Paradiso, Gran Sasso e Aspromonte messi insieme.
Qui sopra una mappa della Riserva.
I visitatori potranno esplorare l’area protetta grazie ai ranger locali che garantiranno il minimo impatto su un ambiente integro ed al contempo delicato. Grazie alla loro esperienza sarà possibile accompagnarli nell’attività di sorveglianza, visitando in sicurezza il Lago degli Orsi, le cascate Kinsilyuk, il campo Strelka alla confluenza tra il piccolo ed il grande Agul e gli altopiani dei Monti Sayan al confine tra la regione di Irkutsk e quella di Krasnoyarsk.
Immagine a sinistra: Vista del Lago Agul a circa 900 slm nella zona est della Riserva. Map
Data l’assenza di strade e sentieri, i mezzi utilizzati per muoversi nel parco sono elicottero, motoscafo, cavallo e l’idroscivolante Piranha, utilizzato dai ranger per risalire i torrenti in ogni stagione, mentre il pernottamento viene organizzato in tenda e nei tipici rifugi in legno, dotati di sauna (banya).
Immagine a destra: Il rifugio sul Lago degli Orsi. Costruito su un preciso incastro di tronchi. Questo in particolare è costruito su due livelli ed ha diversi posti letto oltre ad una zona attrezzata a cucina. Ha una dependance che è utilizzata come sauna russa e locale spogliatoio. Nel tardo pomeriggio viene accesa la stufa che riscalda il locale che viene utilizzato per una salutare sauna dopo cena.
Per permettere di ricevere gli approvvigionamenti e di trasportare al ritorno gli ospiti viene utilizzato un grande elicottero da trasporto. In circa due ore di volo e con una vista eccezionale si parte dal Lago degli Orsi e si raggiunge l’aeroporto di Krasnoyarsk.
Immagine a destra: L’elicottero storico Mi-8 di iniziale progettazione militare, è diventato un mezzo di trasporto multifunzionale permettendo un carico di passeggeri e bagaglio importanti in termini di peso e volume.
L’itinerario prevede di risalire il fiume Agul da Nova Marishka che è un villaggio isolato abitato dai cosiddetti Vecchi Credenti, una comunità antica di credenti ortodossi che si sono distinti nel 1666 dalla comunità principale russa. Il villaggio si trova a circa 180 kmda Krasnoyarsk percorsi con un minivan. Il percorso sul fiume inizialmente dolce e circondato dalla taiga in sostanziale piano diventa man mano sempre più selvaggio e circondato da colline sempre più alte completamente coperte da betulle e poi faggi. Si raggiunge, dopo un percorso di circa 200km con diverse rapide, il campo di Strelka che rappresenta l’ingresso dell Riserva per passarci una notte di riposo.
Immagine a sinistra: un idroscivolante Piranha da 7,5 metri. Di fabbricazione russa con grande elica montata su una base di motore giapponese permette di muoversi sui fiumi con anche pochi centimetri di acqua e anche su ghiaccio. Ha sei posti in cabina e due sul ponte di prua. Raggiunge i 40 kmh.
La pesca nei laghi e nei fiumi, ma anche le bacche ed i frutti del bosco fanno parte dell’esperienza culinaria siberiana assicurata dagli chef di Russia Trekking intorno al fuoco del campo. Il pesce freschissimo viene cucinato in diversi modi ed in particolare viene affumicato con il fumo del falò del campo. Con questa particolare tecnica il pesce cuoce molto lentamente ed acquisisce un gusto unico. Un’altra ricetta siberiana è basata sul pesce crudo condito con cipolla e erbe aromatiche che stupisce per il suo accostamento originale.
Diversi sono i prodotti della taiga che si possono gustare. Tanto per citarne qualcuno: i pinoli del pino cedro, i mirtilli che si trovano ovunque nel sottobosco, il tè prodotto con dei particolari funghi che crescono sulle betulle, il miele che viene raccolto dalle popolazioni locali.
Sul lato est, al di fuori della riserva, si trova il villaggio di Gutara. Il villaggio non collegato da strade al mondo esterno è abitato dalla popolazione dei Karghasi. Le politiche di Stalin avevano obbligato questa popolazione di origine nomade a non potersi spostare più con le loro mandrie di renne rendendone impossibile l’allevamento. Da una popolazione di circa 2500 abitanti si è ridotta negli anni a circa 700 persone. La popolazione vive ora stanziale e il suo sostentamento si basa sulla raccolta dei prodotti del bosco, di caccia e pesca. Nel villaggio esistono anche circa un centinaio di cavalli, oltre che mucche e comunque ancora delle renne.
Immagine a sinistra: il rientro dalla caccia di un Karghaso con il suo cavallo.
